lunedì 27 aprile 2009

propaganda o solidarietà?

Scritto da Simona Mammano il 27 aprile 2009

Interessante l'articolo di oggi su Repubblica di Jenner Meletti, che ha dato voce alle persone di Onna, che dal giorno del terremoto assistono allo sfilare delle autorità per il paese distrutto, rilasciando dichiarazioni e facendo promesse.
Gianfranco Busilacchio del comitato Onna Onlus riferisce a Meletti:

"Ecco, questo è l'eliporto. Sabato è sceso qui Berlusconi, domani arriva il Papa. Elicotteri che atterrano a Onna, chi se lo sarebbe mai immaginato. La strada bianca è stata costruita proprio per arrivare a questo prato".

"Stavolta, almeno vedremo in faccia il nostro ospite. Con il presidente del Consiglio siamo stati tenuti lontano da tutto".

"Ma gli occhi per vedere li abbiamo. Per otto giorni i vigili del fuoco, che sono bravissimi, hanno lavorato soprattutto per preparare le visite di Berlusconi e del Papa. Hanno puntellato la chiesa, così il Santo Padre la può vedere ancora in piedi. Un lavoro inutile, perché poi sarà abbattuta. Hanno costruito la strada e l'eliporto. Hanno preparato anche un piccolo campanile, con le campane recuperate fra le macerie, a fianco del tendone della nuova chiesa. Tutto bello. Ma nelle tende si vive malissimo. Gli anziani e chi cammina con difficoltà non riesce ad entrare in bagno."

C'è una piccola cerimonia, alle ore 15. "Andiamo a portare una corona alla lapide dei martiri del '44. Ieri c'è stato l'omaggio visto nelle tv di mezzo mondo, ma noi abitanti non eravamo invitati. Siamo costretti ad andare oggi, il giorno dopo l'anniversario".
I cartelli del Comune, nelle strade che passano accanto alla tendopoli di piazza d'Armi, annunciano "Divieto di sosta con rimozione forzata" dalle ore 6 alle ore 15 di martedì per "Corteo papale". Nunzio S., 70 anni, non sa dove portare la sua Ritmo con il lunotto rotto coperto da un telo di plastica. "L'altra notte, quando è venuta una mezza alluvione, sono venuto a dormire in macchina".

Vorremmo poter credere che il G8 a L'Aquila non intralci il lavoro di ricostruzione. Non ci resta che attendere per scoprirlo.


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