L'Italia della disoccupazione, del precariato e della crisi economica deve assistere ai tentativi del capo del governo di accrescere la sua credibilità, dopo l'intenzione di candidare giovani e belle ragazze alle europee e la sua partecipazione al compleanno di una diciottenne, che non ha esitato a farsi intervistare ovunque, sottolineando di chiamare Berlusconi "papi".
Questa la discussione in Parlamento alla vigilia del 1° Maggio. In merito riporto uno stralcio dell'articolo di Francesco Verderami sul Corriere di ieri:
ROMA - Non sapeva se ridere o disperarsi, Enrico Letta: «Stanno per arrivare dati terrificanti sul fabbisogno dello Stato, e di cosa si parla? Di 'papi'». Perché in effetti non si parlava d’altro ieri in Parlamento, della diciottenne Noemi che chiama Berlusconi «papi» e dell’ennesima sfuriata di Veronica Lario contro il marito. Ma per quanto possa apparire paradossale non c’è differenza tra questa storia d’interno familiare e i conti dello Stato, perché lo scontro tra il premier e la sua consorte è un affare di Stato nel sistema della seconda Repubblica.
Così la «dynasty all’italiana» si è prepotentemente infilata nelle dinamiche politiche. All’ombra di una lite privata sulla suddivisione dell’asse ereditario— con Berlusconi a dir poco irritato con la moglie, «la signora», che starebbe cercando di «mettermi contro i figli» — si sono prodotti effetti sul Pdl e sul governo, con ministri e dirigenti di partito preoccupati per i contraccolpi d’immagine alla vigilia delle elezioni. Perché dopo il 25 aprile il Cavaliere è schizzato ben oltre il 73% nella fiducia degli italiani e il suo partito nei rilevamenti ha raggiunto «quota 45%». Insomma, il rischio che la lite recasse danni c’era. Non a caso ieri mattina il Cavaliere ha commissionato subito un sondaggio, dal quale — così ha spiegato in serata ai suoi — «sono uscito vincitore». Gli italiani sarebbero dalla sua parte, «stavolta non dovrò chiedere scusa», come accadde nel 2007 dopo la lettera inviata dalla moglie a Repubblica. Tanto basta per capire quanto abbia inciso la faccenda privata nelle faccende pubbliche. Ecco perché martedì — venuto a sapere in mattinata delle intenzioni della moglie — Berlusconi aveva invano tentato di evitare che la questione esplodesse. Ecco perché oggi avrebbe intenzione di volare a Milano. Ecco il motivo per cui sarebbe saltato il pranzo con Fini. D’altronde non sarebbe stata una colazione serena, dato che Berlusconi aveva il dente avvelenato con il presidente della Camera, perché la sua fondazione, Farefuturo, con un articolo aveva sparato a zero sulle «veline in lista», prima che la moglie lo attaccasse. Buon 1° Maggio.
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